ATIR TEATRO RINGHIERA
E BASTAVA UN’INUTILE CAREZZA A CAPOVOLGERE IL MONDO
Racconto anarchico e poetico di Piero Ciampi
- un progetto di Arianna Scommegna e Massimo Luconi
- con Arianna Scommegna arrangiamento e drammaturgia musicale Giulia Bertasi
- alla fisarmonica Giulia Bertasi regia Massimo Luconi
Nella storia della musica leggera italiana ci sono cantautori che potremmo definire poeti e uno di questi è Piero Ciampi. Scomparso nel gennaio del 1980, artista incompreso, figlio “maledetto” della Livorno degli anni ‘60/’70. Per molti era solo un alcolizzato e un violento, per alcuni dei suoi amici più cari era “il migliore di tutti noi”.
Il nostro spettacolo vuole essere un viaggio dentro il suo universo.
Per farlo abbiamo utilizzato solo ed esclusivamente le parole delle sue canzoni e di un paio di sue poesie realizzando così un recital che indaga il percorso esistenziale e poetico della sua anima. Le sue canzoni, il vino, le fughe, gli amori nella grande poesia di Piero Ciampi, un personaggio d’eccezione che reinventerà la nostra musica d’autore. In quanto poeta, disadattato al sistema e fuori dalle regole, nella sua opera la sua vita è una porta che si spalanca sui mondi più oscuri e (im)possibili della canzone e della cultura italiana del dopoguerra: una vita a precipizio: fuori dalle logiche e dagli schemi, il percorso di un diverso che aveva tutte le carte in regola per essere un artista.