TEATRINO GIULLARE

FINALE DI PARTITA

  • di Samuel Beckett
  • diretto e interpretato da Giulia dell’Ongaro, Enrico Deotti
  • traduzione Carlo Fruttero
  • scenografia e pedine Cicuska
  • maschere Fratelli De Marchi
  • PREMIO SPECIALE UBU 2006
  • PREMIO NAZIONALE DELLA CRITICA 2006
  • PREMIO DELLA GIURIA AL 47^ FESTIVAL
  • INTERNAZIONALE MESS DI SARAJEVO 2007

Allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori.
Una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine e pedine-personaggi che muovono una delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento.
La rappresentazione è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. In questo Finale di partita il capolavoro di Beckett è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori.
Hamm pedina ferma e cieca, Clov pedina che si affanna per la scacchiera senza potersi mai sedere, anche lui sulla strada della cecità e dell’immobilità e nel  tentativo di prendere la strada  verso l’uscita. Nagg e Nell pedine fuori gioco, pedine a metà  rinchiuse in bidoni.
L’affinità tra il contenuto del testo e il gioco degli scacchi è stata manifestata dallo stesso Beckett e il finale di partita è la terza e ultima parte dell’incontro nel gioco degli scacchi. Una fase distinta dal ridotto numero di pezzi superstiti sulla scacchiera e dal fatto che il re non è più soltanto un pezzo da difendere, ma diventa anche una figura di attacco.

Una rappresentazione da antologia destinata a rimanere nella memoria.
Franco Quadri, La Repubblica

Autentica scoperta […] Originalissima, inquietante messinscena.
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore

Folgorante e inedito, estremamente rigoroso e coerente.
Claudia Cannella, Corriere Della Sera