Verso un cambiamento
Cari tutti,
comunico che l’organizzazione della VII Stagione Mutaverso Teatro, a Salerno, è momentaneamente sospesa.
Sarebbe già dovuta partire gli inizi di febbraio e avrebbe trovato ospitalità al Teatro Antonio Ghirelli fino al 22 aprile grazie alla disponibilità di Casa del Contemporaneo. Nei mesi appena trascorsi, però, si sono intrecciate e accavallate concomitanze personali e andamenti generali – questi ultimi legati anche agli sviluppi pandemici – che non hanno agevolato il lavoro di progettazione e programmazione. Se la presentazione di un calendario di attività è solo il momento culminante di dinamiche (necessarie alla costruzione di una proposta di senso e non di mero “assemblaggio”) e di prassi (che interessano periodi piuttosto lunghi e intensi) allora può essere comprensibile il mio bisogno di attendere tempi più chiari e maggiormente sereni e di raggirare i vari rallentamenti, arresti, incertezze di questi ultimi mesi.
Un’occasione mancata? No.
Con il supporto di quanti ne hanno accompagnato le precedenti edizioni, la programmazione della VII Stagione Mutaverso Teatro riprenderà nei mesi autunnali del 2022. Sarebbe un peccato interromperne la continuità proprio ora che Erre Teatro, l’associazione che ne organizza e promuove il programma, festeggia il suo decimo anno di attività.
Dieci anni di Erre Teatro, dunque. Un compleanno che considero significativo, sia per il solco tracciato, sia perché coincidente con il bisogno di dare chiarezza nuova all’identità e al percorso dell’associazione.
Quali sono le idee, i valori e la mission di questa organizzazione? Quali i percorsi che intraprenderà? E con quali obiettivi? Ho ritenuto necessario pormi queste domande e trovarvi delle risposte soprattutto perché considero che la mia direzione artistica non debba e non possa riguardare esclusivamente le specifiche scelte di programmazione all’interno dei diversi progetti, ma configurarsi come lavoro costante di costruzione e promozione di una visione che includa obiettivi a lungo termine, coerentemente perseguiti da tutti i progetti culturali che sotto l’egida dell’associazione prendono vita, e in grado di apportare benefici alle comunità di riferimento.
Le domande sul senso del teatro oggi e sugli orizzonti tutti ancora da esplorare per il mezzo delle arti sceniche; le riflessioni sulle propensioni già in atto; la volontà di rimanere fedele a linee poetiche, ma in un’ottica più dinamica, flessibile, permeabile, affinché si possa consolidarne i fini: tutto questo agirà direttamente sull’intestazione dell’associazione.
Erre Teatro, nel suo decimo anno di vita, cambierà dunque nome, e non per mere questioni estetiche, ma per aprire il nuovo capitolo di un unico racconto.
Un mutamento che non riguarderà solo l’intestazione dell’associazione, ma anche parte dei suoi progetti.
Lo racconterò meglio, e presto, interrompendo questo silenzio soltanto apparente.